Si possono delegare le responsabilita BLOG - Consulenza Aziendale

Collaboratori   Consulenti

È importante fare una distinzione doverosa: i collaboratori, assunti con contratti più o meno vincolanti, hanno un certo di rapporto con l’azienda, rapporto che comprende diritti, doveri e tutele.

Tra queste ultime c’è la responsabilità. Indipendentemente dalle deleghe ricevute, rimane fermo il tema della responsabilità che è sempre del capo.

Diverso è il discorso della consulenza esterna, in cui c’è un contratto specifico, con altrettante specifiche clausole, in cui ognuna delle parti si assume determinate responsabilità.

Ma questo è il mondo delle responsabilità legate al ruolo e normate dalla legge.

È il mondo delle responsabilità che abbiamo in relazione al ruolo che ricopriamo.

Molto diverso è il tema delle responsabilità che sentiamo, come persone, per un accordo che abbiamo stretto, per la dignità che dobbiamo a noi stessi e per il rispetto che proviamo per gli altri.

Questa responsabilità investe tanto l’imprenditore quanto il collaboratore con la mansione più semplice prevista in azienda o il consulente esterno.

La delega

Delegare non è un modo elegante per esprimere il concetto: “Fallo tu perché io non ho tempo, o perché questo compito è a basso valore aggiunto”.

La delega è un vero e proprio strumento di gestione per insegnare ai nostri collaboratori a svolgere attività di sempre maggiore complessità e importanza, e anche per farli crescere nell’assunzione della responsabilità.

Delegare è impegnativo perché significa affidare a un’altra persona qualcosa il cui risultato è importante per la persona stessa, per noi e per tutta l’azienda. Chiedere a un collaboratore di fare fotocopie o di estrapolare dati da un file già esistente non fa parte del processo di delega; sono lavori utili che devono comunque essere svolti con cura e precisione, ma non si può parlare di una vera e propria delega.

Un’attività delegata ha un livello di complessità più ampio e presenta risultati significativi da raggiungere.

Ecco quindi che, attraverso la delega, la persona che la riceve deve mettersi in gioco e imparare a porsi obbiettivi, a superare difficoltà, a gestire vincoli, a rispettare scadenze, ad assumersi responsabilità.

Delegare, quindi, non è solo svuotare un po’ la nostra agenda, ma è fare un investimento importante sulla crescita di un nostro collaboratore.

La delega in 7 passi

  1. Valuta l’ampiezza e la profondità della delega rispetto alle competenze e all’esperienza della persona che hai scelto.
  2. Dai delega attraverso un colloquio formale e strutturato, in cui il collaboratore prenda bene coscienza dell’impegno che gli viene richiesto e delle responsabilità che si assume.
  3. Fai in modo che il collaboratore abbia tutte le informazioni e gli strumenti necessari per portare i risultati che ti aspetti e che hai assegnato attraverso la delega.
  4. Informa della delega le persone del team in modo che siano al corrente che per quell’aspetto dell’attività devono confrontarsi con una persona che non sei tu.
  5. Metti dei confini alla delega, decidi cioè insieme al collaboratore “fino a dove” può decidere in autonomia e quando invece deve chiedere a te.
  6. Definisci col collaboratore modalità e frequenza dei momenti condivisi di verifica. Il controllo preventivato non diventa un’incursione a sorpresa vissuta come ispezione, ma ha un valore di sostegno e di rinforzo continuo.
  7. Restituisci feedback con continuità per rendere consapevole il collaboratore dei progressi che sta facendo e, eventualmente, migliorare alcuni aspetti.

Quando la delega assume queste caratteristiche, allora diventa veramente uno strumento di migliroamento dell’organizzazione e di crescita per tutti.

Se vuoi approfondire questo argomento per la tua azienda, contattaci e ne potremo parlare insieme.

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