STrategia per vincere la mente - Consulenza Aziendale

Talvolta, i nostri pensieri e le nostre decisioni, pur facendoci credere di trovare origine in un percorso assolutamente logico e razionale, subiscono l’influenza di alcuni ostacoli che si trovano lungo i nostri percorsi mentali. Sono chiamate proprio “trappole”, e se ci finiamo dentro, rischiamo di essere un po’ meno efficaci di come potremmo essere.

Vediamo insieme alcune di queste trappole mentali, così da riuscire a riconoscerle e a evitarle.

La calamita

Consiste nel fare troppo affidamento sulle prime idee o alternative che ci vengono in mente. Questa trappola riduce le opportunità di trovare idee nuove, portandoci a usare le nostre energie per fare in modo che quella prima idea si adatti esattamente alle nostre esigenze, piuttosto che trovare idee ancora più adeguate.

Per ridurre l’effetto di questa trappola:

  • osserviamo il fatto da punti di vista diversi;
  • pensiamo al problema da soli, prima di consultare altri;
  • siamo ricettivi rispetto alle idee altrui;
  • non influenziamo le persone cui chiediamo consigli col nostro punto di vista.

L’abitudine

Identifica quel meccanismo che obbliga a continuare a pensare o ad agire come si è sempre fatto, perpetuando in questo modo la situazione attuale.

Per ridurre gli effetti di questa trappola:

  • ricordiamo i nostri obbiettivi e consideriamo cosa succederebbe mantenendo lo status quo;
  • individuiamo altre possibilità, anche solo per gioco;
  • domandiamoci se sceglieremmo l’alternativa rappresentata dallo status quo;
  • sottoponiamo la situazione attuale a una rigorosa analisi dei pro e dei contro.

La quercia

(“Mi spezzo ma non mi piego”)

È la trappola che scatta quando si vuole proteggere scelte pregresse.

Per ridurre gli effetti di questa trappola:

  • chiediamo idee, consigli e suggerimenti a chi non è stato coinvolto nella decisione presa in precedenza;
  • chiediamoci quanto ci costerebbe ammettere che esiste una soluzione migliore di quella adottata fino ad oggi.

L’impostazione

È detta anche framing, ed è la trappola in cui si cade quando si focalizza male il problema alla radice.

Per ridurre l’effetto di questa trappola:

  • ricordiamo l’obbiettivo principale; se non è sufficientemente chiaro o specifico, piuttosto riformuliamolo;
  • non accettiamo automaticamente l’impostazione che ci viene proposta;
  • riformuliamo il problema o l’obbiettivo in forma neutra, evidenziando guadagni e perdite.

La sicumera

Questa trappola colpisce le molte persone che, riponendo troppa fiducia nell’accuratezza delle loro previsioni, delle loro competenze o in se stesse, restringono eccessivamente il campo delle possibilità e rifiutano di considerare ulteriori alternative.

Per ridurre l’effetto di questa trappola:

  • non rimaniamo legati all’analisi iniziale;
  • mettiamo alla prova gli estremi del range di tolleranza;
  • chiediamo a degli esperti.

La catastrofe

(“Hai visto cosa può succedere”)

Questa trappola si concentra solo  sugli aspetti drammatici e catastrofici di una situazione.

Per ridurne l’effetto:

  • non facciamoci sviare dalla memoria;
  • acquisiamo dati e informazioni aggiornati;
  • se non abbiamo dati, concentriamoci rigorosamente sulle valutazioni oggettive.

Il prototipo

La trappola del prototipo, detta anche “trappola del pregiudizio”, porta fuori strada perché indirizza pensiero e scelte secondo modelli prefissati.

Per ridurre l’effetto di questa trappola:

  • non ignoriamo mai i dati di base;
  • non mescoliamo le probabilità di una qualità con il valore assoluto o con il rapporto tra le opzioni.

La prudenza

Questa è la trappola  del “tanto per essere sicuri”, che può sviare molte valutazioni corrette.

Per ridurre l’effetto di questa trappola:

  • definiamo le probabilità ed effettuiamo le valutazioni onestamente;
  • documentiamo il processo seguito;
  • raccomandiamo a chi ci fornisce un contributo di non eccedere in prudenza.

La sfera magica

Consiste nel pensare di poter prevedere gli eventi casuali.

Per ridurne l’effetto:

  • siamo disciplinati;
  • non facciamo calcoli su fenomeni casuali;
  • se pensiamo di aver individuato un modello, verifichiamo la nostra teoria;
  • accettiamo l’indifferenza del caso.

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